Il referendum del 23 giugno 2016 ha segnato una svolta nelle relazioni del Regno Unito con l'UE. La complessa e prolungata negoziazione che ne è seguita ha culminato con l'accordo di recesso e successivamente con il Trade and Cooperation Agreement (TCA), entrato in vigore il 1° gennaio 2021. Questo accordo ha definito le nuove regole commerciali e politiche tra il Regno Unito e l'UE, influenzando vari settori economici.
Dopo il referendum, la svalutazione della sterlina ha portato a un aumento dei prezzi delle importazioni, riducendo il potere d'acquisto dei consumatori. L'incertezza politica ed economica ha frenato gli investimenti aziendali e ha ridotto il numero di migranti dall'UE, che avevano un ruolo cruciale in settori vitali come l'ospitalità, il commercio al dettaglio e i servizi professionali.
Secondo il documento "Public Sector Finances: April 2024", il Regno Unito ha visto un aumento del debito pubblico e una crescita del deficit di bilancio. Nel solo aprile 2024, il prestito netto del settore pubblico è stato stimato a 20,5 miliardi di sterline, con un aumento di 1,5 miliardi rispetto all'anno precedente. Questo aumento è attribuito a una combinazione di maggiore spesa pubblica e minori entrate fiscali rispetto alle previsioni. La spesa per beni e servizi e i benefici sociali sono stati particolarmente elevati, riflettendo la pressione sulle finanze pubbliche post-Brexit.
Il rapporto "The impact of Brexit on London's Economy - 2023 report" fornisce un'analisi dettagliata degli effetti specifici della Brexit su Londra, uno dei motori economici del Regno Unito. La metodologia di controllo sintetico utilizzata ha confrontato Londra con altre città globali, rivelando che il Valore Aggiunto Lordo (GVA) di Londra era inferiore del 6,2% nel 2019 rispetto a uno scenario senza Brexit, traducendosi in una perdita di 32 miliardi di sterline. Questo dato equivale a circa 9.500 sterline di reddito perso per ogni famiglia londinese.
Nel 2021, il GVA di Londra era ancora più basso, del 7,8% (41 miliardi di sterline), anche se questo rifletteva anche l'impatto della pandemia di COVID-19. La riduzione degli investimenti e la perdita di dinamismo economico sono stati fattori chiave di questa contrazione.
L'accordo di cooperazione commerciale ha eliminato le tariffe sulle merci, ma ha introdotto nuove barriere non tariffarie (NTBs) che hanno complicato il commercio, specialmente per il settore dei servizi, cruciale per Londra. Le nuove regole di origine, i controlli doganali e le divergenze normative hanno creato ostacoli significativi, penalizzando in particolare le piccole imprese e riducendo la competitività del Regno Unito sui mercati europei.
Le conseguenze a lungo termine della Brexit potrebbero continuare a manifestarsi nel corso degli anni. La perdita di investimenti e la riduzione del dinamismo imprenditoriale potrebbero influenzare negativamente la crescita economica del Regno Unito. Sebbene il Regno Unito rimanga una destinazione attraente per gli investitori esteri, le nuove barriere commerciali e le incertezze normative continueranno a rappresentare sfide significative.
Inoltre, le future revisioni dell'accordo di cooperazione commerciale, previste per il 2026, potrebbero rimodellare ulteriormente le relazioni economiche tra il Regno Unito e l'UE, influenzando l'economia britannica in modi ancora non del tutto prevedibili.
La Brexit ha avuto e continuerà ad avere effetti profondi sull'economia del Regno Unito. Mentre alcuni settori hanno trovato opportunità nelle nuove condizioni, la maggior parte ha affrontato sfide significative. La capacità del Regno Unito di adattarsi e prosperare in questo nuovo contesto dipenderà da politiche economiche efficaci, dalla gestione delle relazioni internazionali e dalla capacità di innovare e attrarre investimenti nonostante le nuove barriere commerciali.
La storia della Brexit è tutt'altro che conclusa, e le sue implicazioni continueranno a evolversi, influenzando il futuro economico del Regno Unito per molti anni a venire.
La recente vittoria del Partito Laburista nel Regno Unito porta con sé diverse implicazioni per i rapporti con l'Unione Europea. Ecco alcune delle principali aspettative e posizioni del Partito Laburista riguardo alla Brexit e alle future relazioni con l'UE:
Questi cambiamenti segnano un passo significativo rispetto alle politiche attuate dai Conservatori negli ultimi anni, puntando a una cooperazione più stretta e pragmatica con l'UE senza rivedere completamente la decisione di lasciare l'Unione.