Un tuffo nel mare dei commenti online mostra che, purtroppo, la bilancia pende nettamente verso il lato degli haters, gli odiatori seriali del web. I commenti negativi e spesso violenti superano quelli empatici come se partecipassero a una gara di chi urla più forte.
La questione dell'immigrazione sembra costruire un muro, alto e invalicabile, tra le persone. Da un lato, ci sono pochi commenti comprensivi, dall’altro una marea di parole dure, che tacciano i migranti come persone da abbattere fisicamente passando per le minacce di morte ed intimi desideri di vedere navi affondate con donne e bambini dentro. Le ONG come Sea-Watch, poi, vengono spesso descritte come facilitatori di un problema, anziché come salvatori.
DOVREBBERO RESPINGERE ANCHE VOI MA FACENDOVI AFFONDARE LE NAVI, CHE SONO IL MEZZO PER ARRICCHIRE POLITICI MAFIOSI E ASSOCIAZIONI CRIMINALI....LE ONG SONO ORGANIZZAZIONI TERRORISTE
— Robybungee (@robybungee) March 15, 2024
I commenti sulla guardia costiera libica si accendono come un falò in una notte estiva. C'è chi li applaude e chi li condanna, una divisione che illumina il fuoco di opinioni contrastanti. I sostenitori sembrano dire, “Finalmente qualcuno che mette ordine!”, mentre i critici vedono una realtà più complessa.
Nonostante la prevalenza di commenti negativi, l'empatia non è affatto silenziosa. Le voci che esprimono solidarietà e comprensione ci sono, anche se sembrano bisbigliare in un concerto rock di insulti. Sono come quei piccoli fiori che crescono tra le rocce, resilienti e colorati in un paesaggio altrimenti grigio.
Scavando tra i commenti ai post di Sea-Watch Italia, emerge quindi un panorama di opinioni diviso e spesso inclinato verso il negativo. La prevalenza di commenti critici, e talvolta aggressivi, riflette un lato della società che tende a reagire con intolleranza e rabbia. Ma tra queste ombre, le voci empatiche rappresentano piccoli lumi di speranza, ricordandoci che la gentilezza e la comprensione non sono ancora estinte.