Il coinvolgimento di Russia ed Iran nel supporto a gruppi estremisti.

1 Luglio 2024

Dai gruppi jihadisti alle nuove forme di estremismo: il rapporto CSIS 2024 ci mostra il panorama mutevole delle minacce terroristiche.

Il "Global Terrorism Threat Assessment 2024", redatto dal Centro per gli Studi Strategici e Internazionali (CSIS), offre un'analisi dettagliata delle tendenze globali del terrorismo e delle implicazioni per la sicurezza internazionale. Questo rapporto è il frutto di un'approfondita ricerca condotta dagli autori Catrina Doxsee, Alexander Palmer e Riley McCabe, e utilizza un mix di approcci quantitativi e qualitativi per fornire una visione complessiva delle minacce terroristiche.

La riduzione della minaccia jihadista

Dopo oltre vent'anni dagli attacchi dell'11 settembre, il terrorismo non rappresenta più la principale minaccia internazionale per gli Stati Uniti. Secondo il rapporto, la minaccia dei gruppi jihadisti salafiti, come al-Qaeda e lo Stato Islamico, è significativamente diminuita rispetto agli ultimi decenni. Questi gruppi rappresentano ora una minaccia più localizzata, concentrata principalmente nelle loro regioni d'origine come il Sahel, il Bacino del Lago Ciad e la Somalia. Nonostante mantengano la volontà di attaccare gli Stati Uniti e altri paesi occidentali, la loro capacità operativa è attualmente limitata.

L'ascesa di nuove forme di estremismo

Mentre la minaccia jihadista diminuisce, altre forme di terrorismo stanno emergendo con maggiore intensità. Il rapporto evidenzia l'aumento dell'estremismo violento di destra e, in misura minore, di sinistra. Questi movimenti estremisti, sebbene tradizionalmente considerati una minaccia interna, stanno stabilendo legami transnazionali grazie a internet e ai social media, che facilitano la propaganda, il reclutamento e la coordinazione. Negli Stati Uniti, ad esempio, le autorità di sicurezza interna e internazionale devono affrontare le sfide di una crescente polarizzazione politica e dell'espansione di ideologie estremiste.

Il ruolo degli stati avversari

Un altro punto cruciale del rapporto riguarda il supporto diretto e indiretto che stati come Iran e Russia forniscono a gruppi estremisti violenti. L'Iran, attraverso il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC), mantiene relazioni con vari attori non statali come Hamas, Hezbollah e le milizie sciite in Iraq e Yemen, utilizzandoli come forze proxy per attaccare e intimidire gli avversari. La Russia, dal canto suo, impiega operazioni di disinformazione per fomentare disordini interni in paesi come gli Stati Uniti, e sfrutta la violenza terroristica in regioni come l'Africa occidentale per aumentare la propria influenza geopolitica.

Implicazioni per la politica internazionale

Il panorama del terrorismo globale è in continua evoluzione e diversificazione. Questo richiede che gli Stati Uniti e i loro alleati bilancino gli sforzi per difendersi da una varietà di minacce terroristiche, che vanno da quelle interne a quelle sponsorizzate da stati avversari. Sebbene il terrorismo jihadista rappresenti una minaccia meno imminente rispetto al passato, le sfide poste da altri tipi di estremismo e dalla competizione con stati come Cina e Russia sono in aumento. I politici hanno quindi l'opportunità di migliorare le capacità di controterrorismo e applicare parte dell'apparato antiterrorismo per affrontare le minacce di stato.

La seconda parte del rapporto "Global Terrorism Threat Assessment 2024" si concentra sul coinvolgimento degli stati avversari, come la Russia e l'Iran, nel supporto a gruppi terroristici e movimenti estremisti. Questo supporto viene spesso utilizzato come strumento di guerra irregolare per avanzare i loro obiettivi politici e militari.

Il ruolo della Russia nel supporto ai gruppi estremisti

Il rapporto evidenzia come la Russia abbia utilizzato operazioni di disinformazione per fomentare disordini interni e potenzialmente attacchi terroristici in paesi come gli Stati Uniti. Questo tipo di interferenza mira a destabilizzare i governi occidentali e a creare divisioni all'interno delle società democratiche. Ad esempio, le campagne di disinformazione russe hanno spesso preso di mira elezioni e processi politici critici, cercando di influenzare l'opinione pubblica e minare la fiducia nelle istituzioni democratiche.

Inoltre, la Russia ha sfruttato le opportunità create dalla violenza terroristica in regioni come l'Africa occidentale per espandere la propria influenza geopolitica. Nel Sahel, la crescente instabilità dovuta all'attività di gruppi jihadisti ha permesso alla Russia di intervenire indirettamente attraverso società militari private come il Gruppo Wagner. Queste operazioni servono non solo a sostenere governi locali amici, ma anche a contrastare l'influenza occidentale, in particolare quella francese, nella regione.

Il supporto dell'Iran ai gruppi estremisti

L'Iran, attraverso il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) e in particolare la Forza Quds, mantiene relazioni con una varietà di attori non statali, utilizzandoli come proxy per perseguire i propri obiettivi strategici. Tra i gruppi supportati dall'Iran vi sono Hamas, Hezbollah, le milizie sciite in Iraq e i ribelli Houthi in Yemen. Questo sostegno include finanziamenti, addestramento e fornitura di armi.

  • Hezbollah: Questo gruppo libanese, considerato un'organizzazione terroristica dagli Stati Uniti e da molti altri paesi, riceve un ampio supporto dall'Iran. Hezbollah agisce come uno degli strumenti principali dell'Iran per proiettare potere e influenza in Libano e oltre. È stato coinvolto in numerosi attacchi terroristici e operazioni militari contro Israele e altri obiettivi in Medio Oriente.
  • Hamas: Nella Striscia di Gaza, Hamas è un altro importante beneficiario del sostegno iraniano. Sebbene Hamas sia un gruppo sunnita, la cooperazione con l'Iran sciita si basa su obiettivi comuni contro Israele. Questo supporto ha permesso a Hamas di sviluppare capacità militari significative, inclusi razzi e altre armi utilizzate nei conflitti con Israele.
  • Milizie sciite in Iraq: L'Iran ha anche coltivato legami stretti con varie milizie sciite in Iraq, come le Forze di Mobilitazione Popolare (PMF). Queste milizie non solo contribuiscono alla sicurezza interna dell'Iraq, ma sono anche utilizzate dall'Iran per proiettare potere regionale e contrastare le forze statunitensi e alleate presenti nel paese.

Implicazioni per la sicurezza globale

Il supporto di stati come la Russia e l'Iran a gruppi terroristici e movimenti estremisti ha implicazioni significative per la sicurezza globale. Questo sostegno rafforza i gruppi estremisti, permettendo loro di condurre attacchi più sofisticati e amplificando la loro capacità di destabilizzare intere regioni. Inoltre, l'uso di proxy da parte di questi stati complica gli sforzi internazionali di controterrorismo, poiché rende più difficile identificare e neutralizzare le fonti di supporto e le reti operative dei gruppi terroristici.

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