La deforestazione a Gaza secondo un report di Bellingcat: una crisi ambientale e umanitaria.

19 Marzo 2024

Come le operazioni militari stanno riducendo il verde della Striscia di Gaza, tra carestia e sopravvivenza.

La crisi umanitaria e ambientale nella Striscia di Gaza si aggrava a causa delle azioni di deforestazione, dove i principali responsabili sono le operazioni militari in corso. Questa situazione disastrosa, segnalata dalle Nazioni Unite come una crisi di carestia imminente, si manifesta con una devastazione che colpisce non solo gli abitanti ma anche l'ambiente circostante. La desolazione è palpabile: l'inquinamento del suolo, dell'aria e dell'acqua, insieme alla distruzione delle risorse naturali, sta spingendo la regione sull'orlo del collasso.

La mancanza di carburante ha costretto i residenti a ricorrere a misure estreme, come il consumo delle foglie dei fichi d'India per sfuggire alla fame, e il taglio degli alberi per ottenere legna da ardere, necessaria per cucinare e riscaldarsi. Queste azioni, tuttavia, palleggiano solo una parte della responsabilità della deforestazione.

Le immagini satellitari presenti nel report di Bellingcat hanno rivelato un'ampia rimozione di alberi in vari luoghi, tra cui cimiteri, parchi e aree universitarie, con un'intensificazione particolare nei mesi invernali. Significativamente, si è osservato che le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno svolto un ruolo predominante nella deforestazione, rimuovendo un numero considerevole di alberi per scopi militari. Queste operazioni sono avvenute principalmente in frutteti e terreni agricoli, con evidenti tracce di veicoli militari che marcavano il paesaggio devastato.

La "deforestazione militare" ha avuto ripercussioni devastanti sull'ecosistema e sull'economia di Gaza, colpendo in particolare gli oliveti, fondamentali sia dal punto di vista culturale che economico per i palestinesi. L'istituzione di una "zona cuscinetto" al confine ha comportato l'ulteriore demolizione di terreni agricoli, aggravando così la situazione.

Le aree un tempo verdi e rigogliose ora si trovano in uno stato di desolazione, a testimonianza del severo impatto ambientale e umanitario delle operazioni militari. Questa distruzione non solo minaccia la biodiversità e riduce le risorse alimentari disponibili, ma evidenzia anche la drammatica realtà della lotta per la sopravvivenza che i civili di Gaza devono affrontare quotidianamente.

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