Marine Le Pen: cosa può significare la sua vittoria per la Francia?

1 Luglio 2024

Marine Le Pen e il suo partito, il Rassemblement National (RN), sono al centro del dibattito politico in Francia. La vittoria del RN nelle elezioni europee del 2024 ha portato a speculazioni su cosa potrebbe succedere se il partito di Le Pen ottenesse il controllo del governo francese nelle prossime elezioni legislative. Ma cosa comporterebbe davvero un governo guidato da Le Pen?

Marine Le Pen ha ereditato il partito da suo padre nel 2011 e da allora ha cercato di "dédémoniser" il RN, ovvero di allontanare l'immagine estremista e antisemitica che aveva caratterizzato il partito sotto la guida di Jean-Marie Le Pen. Ha espulso membri con idee neo-naziste e pro-Vichy e ha cambiato il nome del partito da Front National a Rassemblement National per renderlo più accettabile agli elettori moderati. Tuttavia, nonostante questi sforzi di rebranding, il RN mantiene ancora molte delle sue radici ideologiche originali.

Secondo Politico, Le Pen ha promesso di introdurre misure severe come il referendum per limitare l'immigrazione e il divieto del velo musulmano in pubblico. Inoltre, ha intenzione di ridurre i contributi della Francia all'Unione Europea e di dare priorità alle leggi francesi rispetto a quelle europee. Queste politiche potrebbero portare a scontri significativi con le istituzioni dell'UE, mettendo in crisi la relazione della Francia con l'Unione stessa.

Un altro aspetto cruciale della politica di Le Pen è la sua preferenza per la "préférence nationale", che prevede di dare priorità ai cittadini francesi su questioni di lavoro, assistenza sociale e alloggi. Questo approccio potrebbe non solo eliminare il diritto costituzionale all'asilo, ma anche il diritto alla cittadinanza per i figli di immigrati illegali nati in Francia, rendendo la vita di milioni di persone più difficile.

Secondo The Week, una delle maggiori preoccupazioni di una presidenza Le Pen riguarda le relazioni internazionali della Francia. Le Pen ha dichiarato di voler ridurre la dipendenza della Francia da Berlino e Washington e ha minacciato di ritirare il paese dal comando integrato della NATO. Questo potrebbe destabilizzare l'architettura di sicurezza dell'Europa occidentale e avere ripercussioni durature sulla politica globale.

Le Pen ha anche proposto politiche economiche protezionistiche, come il "Buy French" per gli appalti pubblici, l'abolizione delle tasse sul reddito per i giovani sotto i 30 anni e la riduzione dell'IVA sull'energia dal 20% al 5,5%. Queste misure mirano a sostenere le famiglie in difficoltà e a rilanciare l'economia francese. Tuttavia, queste politiche potrebbero entrare in conflitto con le leggi del mercato unico europeo, portando a ulteriori tensioni con l'UE.

Un aspetto chiave della politica di Marine Le Pen è la sua visione economica protezionistica. Ha proposto diverse misure volte a sostenere l'economia nazionale e migliorare la qualità della vita per i cittadini francesi. Tra queste, c'è il piano di abolire le tasse sul reddito per i giovani sotto i 30 anni e di ridurre l'IVA sull'energia dal 20% al 5,5%, sperando di alleviare il costo della vita e incentivare il consumo domestico. Le Pen ha anche intenzione di aumentare gli stipendi dei lavoratori ospedalieri e degli insegnanti, con una spesa prevista di due miliardi di euro in cinque anni. Inoltre, ha sostenuto politiche come il "Buy French" per gli appalti pubblici, che mirano a favorire le imprese francesi e a proteggere l'industria nazionale.

Queste proposte economiche, sebbene popolari tra molti elettori, potrebbero entrare in conflitto con le normative dell'Unione Europea. Le leggi del mercato unico dell'UE vietano misure protezionistiche che discriminano contro i fornitori di altri Stati membri. Di conseguenza, l'attuazione delle politiche di Le Pen potrebbe portare a sanzioni e ritorsioni legali da parte di Bruxelles, aggravando le tensioni già esistenti tra la Francia e l'UE. Politico discute di come queste tensioni potrebbero avere effetti destabilizzanti non solo sulla Francia, ma anche sull'intero progetto europeo.

Sul fronte delle relazioni internazionali, la presidenza di Le Pen potrebbe segnare un allontanamento significativo dalle attuali alleanze della Francia. Ha dichiarato di voler ridurre la dipendenza della Francia da Berlino e Washington e ha minacciato di ritirare il paese dal comando integrato della NATO. Questo rappresenterebbe un cambiamento radicale nella politica estera francese e potrebbe avere ripercussioni durature sulla sicurezza dell'Europa occidentale. In particolare, potrebbe minare la capacità dell'alleanza atlantica di rispondere alle minacce globali, rendendo l'Europa più vulnerabile a conflitti e instabilità.

Un altro punto critico è la relazione di Le Pen con la Russia. Sebbene abbia condannato l'invasione russa dell'Ucraina, Le Pen ha spesso sostenuto che le sanzioni contro la Russia non dovrebbero penalizzare i cittadini francesi. Questa posizione potrebbe indebolire ulteriormente la risposta unitaria dell'UE alla Russia e compromettere la solidarietà europea in materia di politica estera e sicurezza. The Week analizza come queste posizioni potrebbero isolare la Francia o, al contrario, portarla a guidare un gruppo di nazioni dissidenti all'interno dell'UE, come l'Ungheria.

La vittoria di Marine Le Pen potrebbe quindi portare a cambiamenti radicali nelle politiche interne ed esterne della Francia. Le sue proposte economiche e sociali, pur mirate a sostenere i cittadini francesi, potrebbero entrare in conflitto con le leggi e le normative europee, creando tensioni significative. Allo stesso tempo, il suo approccio alle relazioni internazionali potrebbe destabilizzare le alleanze esistenti e rendere l'Europa più vulnerabile alle minacce esterne.

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