PAPmusic: un film non ancora uscito ma che ha gia diviso e fatto discutere, ecco perché

26 Settembre 2024

Un'analisi approfondita delle reazioni contrastanti suscitate dal trailer di PAPmusic, il film d'animazione di LeiKiè, attraverso le voci critiche di Italo Scanniello, Dario Moccia e 151eg.

L'uscita di PAPmusic, film d'animazione diretto e prodotto da LeiKiè ha scatenato una vera e propria bufera mediatica, in particolare all'interno della comunità online italiana. A catalizzare l'attenzione non è solo il film in sé, ma soprattutto la serie di reazioni negative da parte di critici e appassionati d'animazione. Al centro di questa tempesta mediatica troviamo LeiKiè, artista poliedrica che ha firmato la regia, la sceneggiatura e le musiche del film, e Italo Scanniello, critico e youtuber noto per i suoi commenti diretti e taglienti.

A queste due figure si aggiungono altri due volti noti del panorama YouTube italiano, Dario Moccia e 151eg, le cui reazioni al trailer di PAPmusic non sono state meno critiche.

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Lo sguardo critico di Italo Scanniello

Nel suo video-analisi "Il mistero di PAPmusic, un disastro tutto italiano", Italo Scanniello, senza mezzi termini, definisce PAPmusic un "disastro". Fin dall'inizio, il critico non fa mistero del suo scetticismo nei confronti del progetto, sottolineando come la visione del trailer lo abbia spinto ad approfondire la questione, nonostante l'iniziale volontà di ignorare completamente il film.

Secondo Scanniello, la qualità tecnica del film è il primo grande punto debole. Basandosi sul materiale visivo a disposizione, ovvero il trailer, il critico critica aspramente le animazioni, definite "imbarazzanti" per la loro legnosità e la scarsa fluidità, e i modelli 3D, a suo avviso realizzati con superficialità e privi di cura nei dettagli.

A rafforzare i sospetti di Scanniello contribuiscono le recensioni negative pubblicate su Glassdoor da alcuni ex-dipendenti di "Not Just Music", la casa di produzione che ha deciso di puntare su LeiKiè. Le testimonianze raccolte dal critico, descrivono un ambiente di lavoro "tossico", caratterizzato da episodi di sfruttamento, bassi salari, scarsa professionalità e metodi di gestione autoritari.

Ma il vero mistero che lo youtuber cerca di svelare è come PAPmusic, con alle spalle un'artista "pressoché sconosciuta" e un trailer che, secondo il critico, non lascia presagire nulla di buono, abbia potuto ottenere finanziamenti statali, mentre altri progetti validi e realizzati da artisti con comprovata esperienza fanno fatica ad accedere ai fondi pubblici.

Infine, Scanniello si sofferma sulla distribuzione di PAPmusic nelle sale, definendola "capillare" e decisamente insolita per un film d'animazione italiano, soprattutto se paragonata alla distribuzione di altri film d'animazione, spesso relegati a un numero limitato di sale e a una programmazione ridotta. Secondo il critico, questa anomalia sarebbe un ulteriore indizio di un sistema poco trasparente, in cui la qualità dell'opera passa in secondo piano rispetto ad altri fattori.

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Dario Moccia e 151eg: la reazione spontanea:

Anche Dario Moccia e 151eg, due personalità di spicco nel panorama YouTube italiano, hanno espresso la loro opinione su PAPmusic dopo averne visto il trailer. La reazione di entrambi è di genuina sorpresa mista a incredulità.

"Come può John Lasseter fare certe merdate quando in Italia abbiamo opere d'arte del genere", esclama 151eg, sottolineando con sarcasmo l'abisso che, a suo avviso, separa PAPmusic dai canoni di qualità della Pixar.

151eg rimane spiazzato dalla visione del trailer, soffermandosi in particolare sull'animazione, definita "da manichino di Zara", e sulla scelta di utilizzare i sottotitoli in inglese, nonostante il film sia interamente in italiano.

Dario Moccia invece, si dice perplesso dalla scelta di utilizzare i sottotitoli in inglese, nonostante il film sia interamente in italiano. Questa scelta, secondo lo youtuber, sarebbe indicativa di un tentativo, a suo avviso malriuscito, di conferire al film un'aura internazionale.

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La "Lettera Aperta" di LeiKiè: tra fuoco e fiamme

Di fronte all'ondata di critiche e commenti negativi, LeiKiè sceglie la via della comunicazione diretta, pubblicando sul suo canale YouTube una "Lettera Aperta" in cui risponde alle accuse e difende con orgoglio il suo lavoro.

Nella lettera, l'artista si presenta raccontando il suo percorso artistico, fatto di sacrifici, dedizione e un'inesauribile passione per la musica e il cinema. LeiKiè sottolinea di lavorare nel mondo dello spettacolo da 14 anni, autoproducendo le proprie opere e dedicando molte ore al giorno alla realizzazione dei suoi progetti.

Per quanto riguarda PAPmusic, LeiKiè lo descrive come un film "autoironico e irriverente", un progetto nato con l'intento di raccontare il mondo della moda con un linguaggio accessibile a tutti. L'artista sottolinea l'enorme sforzo produttivo che si cela dietro PAPmusic, un progetto realizzato in maniera indipendente e autonoma, senza il supporto di grandi case di produzione.

Rispetto alle critiche ricevute, LeiKiè sembra non volersi soffermare troppo, liquidandole come attacchi provenienti da "haters", figure che, a suo avviso, si accaniscono gratuitamente contro il suo lavoro senza cogliere la vera essenza del messaggio artistico. LeiKiè rivendica con forza il suo diritto alla libera espressione artistica, sottolineando come la sua arte, pur non essendo pensata per compiacere il gusto di tutti, nasca da una profonda passione e da un lungo lavoro creativo.

La vicenda di PAPmusic si presenta come un intricato groviglio di ambizioni artistiche, critiche spiazzanti e polemiche accese. Da un lato, le critiche, seppur aspre e a volte sarcastiche, mettono in luce alcune criticità del sistema cinematografico italiano, in particolare la gestione dei finanziamenti pubblici e la difficoltà per i giovani artisti di emergere in un contesto spesso oscuro e poco meritocratico. Dall'altro lato, la risposta di LeiKiè ci ricorda l'importanza della libertà artistica, il diritto di ogni artista di esprimere la propria visione senza dover necessariamente assecondare i gusti del pubblico o piegarsi alle critiche, anche quando queste sono feroci e pubbliche.

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