Il conflitto al confine tra Israele e Libano ha raggiunto un nuovo picco di tensione il 10 ottobre 2024, quando un attacco delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) ha colpito direttamente una torre di osservazione presso la sede delle forze di pace UNIFIL a Naqoura, ferendo due soldati. UNIFIL (Forza di interposizione delle Nazioni Unite in Libano) è una missione di pace presente nella regione dal 1978 con lo scopo di monitorare il rispetto della cessazione delle ostilità e garantire la sicurezza nell'area lungo la Linea Blu, la zona di confine non ufficiale tra Libano e Israele.
L'attacco contro le postazioni dell'ONU è stato descritto come "deliberato" dalle Nazioni Unite e ha scatenato forti reazioni da parte della comunità internazionale. L'Italia, uno dei Paesi che fornisce truppe a UNIFIL, ha duramente criticato l'episodio, con il Ministro della Difesa Guido Crosetto che lo ha definito una possibile violazione del diritto internazionale umanitario, aggiungendo che l'incidente "non può essere tollerato".
Le forze israeliane hanno giustificato l'attacco affermando che le loro operazioni erano dirette contro Hezbollah, che secondo l'IDF, opera in aree vicine alle basi ONU. Tuttavia, l'ONU ha ribadito che le forze di pace sono neutrali e che colpirle intenzionalmente costituisce una grave violazione del loro mandato.
In questo contesto, le truppe di UNIFIL si trovano a dover gestire una situazione sempre più pericolosa, con continui scontri tra Israele e Hezbollah, mentre la pressione sulle loro basi e postazioni di monitoraggio continua ad aumentare.
L'UNIFIL (Forza di interposizione delle Nazioni Unite in Libano) è stata creata nel 1978 a seguito dell'adozione della Risoluzione 425 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Il suo scopo iniziale era quello di confermare il ritiro delle forze israeliane dal Libano e di ripristinare la pace e la sicurezza internazionale nella regione. Con il passare del tempo, il mandato di UNIFIL si è evoluto, specialmente dopo il conflitto del 2006 tra Israele e Hezbollah, quando venne adottata la Risoluzione 1701. Questa risoluzione prevedeva il cessate il fuoco e stabiliva una serie di misure volte a creare una zona di sicurezza tra il fiume Litani e la Linea Blu, dove le forze di UNIFIL avrebbero monitorato la cessazione delle ostilità e assistito l'esercito libanese nel garantire che l'area fosse libera da armi e combattenti.
L'obiettivo principale di UNIFIL è dunque monitorare il rispetto della cessazione delle ostilità e garantire il rispetto della Linea Blu, una linea di demarcazione tracciata dall'ONU nel 2000 per confermare il ritiro israeliano dal Libano, sebbene non sia un confine ufficiale. UNIFIL è incaricata anche di assistere l'esercito libanese nelle sue operazioni di sicurezza, specialmente nel prevenire il ritorno di milizie armate nel sud del Paese. Nonostante il suo ruolo di interposizione neutrale, UNIFIL si è trovata spesso al centro delle tensioni tra Israele e Hezbollah, un gruppo armato che opera nel sud del Libano e che continua a sfidare la fragile pace lungo la Linea Blu.
A seguito della guerra del 2006, la missione di UNIFIL è stata rafforzata per includere fino a 15.000 peacekeeper da oltre 50 Paesi. Tuttavia, il mandato dell'ONU non prevede che queste forze disarmino Hezbollah, poiché tale responsabilità spetta alle autorità libanesi, un compito reso estremamente difficile dalle debolezze strutturali dell'esercito e del governo libanese.
Le critiche verso la missione UNIFIL si concentrano principalmente su due aspetti: l'apparente inefficacia nel disarmare Hezbollah e l'incapacità di prevenire l'uso del territorio libanese per attacchi contro Israele. Tuttavia, queste critiche nascono da una comprensione errata del mandato della missione e dalle aspettative irrealistiche su cosa le forze di pace dell'ONU possano o debbano fare.
In un tweet, Majakowsk, fa presente come, in primo luogo, è importante capire che il mandato di UNIFIL non prevede il disarmo diretto di Hezbollah. Questo compito spetta alle autorità libanesi, secondo quanto stabilito dalla Risoluzione 1701 del 2006. L'ONU e i peacekeeper presenti sul campo non sono stati mai autorizzati a prendere iniziative dirette contro le milizie presenti nella regione. Il loro ruolo è piuttosto quello di monitorare il cessate il fuoco e creare le condizioni affinché le autorità libanesi possano riprendere il controllo delle aree del sud del Libano. Quindi, criticare UNIFIL per non aver disarmato Hezbollah equivale a fraintendere il suo compito reale.
Inoltre, la situazione è resa ancora più complicata dall'instabilità politica e militare del Libano stesso. L'esercito libanese non ha mai avuto la forza o la capacità di imporsi su un gruppo armato potente come Hezbollah, che è profondamente radicato nel tessuto politico e sociale del Paese. Questo rende ancora più difficile il lavoro di UNIFIL, che può solo assistere le forze libanesi ma non agire in modo autonomo.
C'è poi la questione delle continue violazioni dello spazio aereo libanese da parte di Israele, che rappresentano un ulteriore ostacolo alla stabilità nella regione. Israele utilizza il cielo libanese per attacchi contro obiettivi in Siria e Iran, il che alimenta le tensioni locali e rende ancora più difficile il compito di UNIFIL di mantenere una situazione di calma sul terreno.
Le accuse secondo cui UNIFIL sarebbe stata infiltrata da Hezbollah o che la missione permetta la costruzione di tunnel sotto le sue basi sono state ampiamente smentite. Le basi di UNIFIL sono costantemente monitorate e controllate, e le accuse di presunti tunnel non hanno mai trovato conferme concrete. Inoltre, l'idea che le forze di pace ONU possano spostarsi più a nord per "lasciar campo libero" a Israele non tiene conto della complessità logistica e politica di una tale decisione. Le basi ONU sono situate in zone chiave per garantire la stabilità e il loro spostamento richiederebbe il consenso delle parti coinvolte, nonché un piano pratico difficilmente realizzabile in un'area già fortemente militarizzata.
Molte delle critiche rivolte a UNIFIL sono basate su aspettative che esulano dal vero mandato della missione. Il compito delle forze ONU non è quello di combattere o prendere parte diretta al conflitto, ma piuttosto di mantenere la pace e monitorare il cessate il fuoco, in collaborazione con le forze libanesi.